Rassegna stampa del duo Fiorentini – Drago
Luca Fiorentini ha fatto sognare gli ascoltatori
In duo col pianista Alessandro Drago sono stati eseguiti capolavori della musica da camera classica
Sin dall’inizio hanno cominciato alla grande, non risparmiandosi nemmeno per un minuto ed eseguendo con estrema eleganza capolavori della musica da camera classica: Luca Fiorentini, violoncello e Alessandro Drago, pianoforte.
Prima della pausa estiva, davanti a circa 100 ascoltatori nella Gartensaal del castello, ha avuto luogo ancora un commovente concerto da camera organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura.
Il concerto si è aperto “in medias res” con il primo assolo di violoncello della Sonata in la maggiore op. 69 di Ludvig van Beethoven, un tema melodico, che inizia un vivace dialogo con il partner al pianoforte.
Come una presenza di colore, Alessandro Drago suonava (In farbiger Präsenz musiziert…) raccogliendo al volo la palla melodica lanciatagli dal violoncellista, restituendola rielaborata tematicamente.
Gli artisti sviluppano pensieri alti, forti ed estremamente accentuati, accrescono con pienezza incalzante timbro e vigore, prima di concludere il primo movimento con energia lirica (Hymnischer Energie), che risulta quasi troppo forzata per il luogo, che ha tolto al suono un po’ della sua lucentezza.
Nello Scherzo, che si alterna con un Trio arrangiato soavemente e in maniera danzante, i musicisti hanno caratterizzato, con un animato gioco d’alternanza, i passaggi vigorosamente briosi dello Scherzo, in contrasto con i suoni del Trio semplici e soavi.
Segue un Adagio, ma Luca Fiorentini fa sognare solo per breve tempo gli uditori con il suono melodioso del violoncello: Beethoven immerge il melos in uno strepitante Finale vivace.
“Salmo e danza di Davide” (2006) di Marco Sofianopulo, eseguito per la prima volta, è un omaggio del compositore triestino a Luca Fiorentini. Un episodio dell’Antico Testamento viene trasformato in avvenimento musicale e quindi in espressione, a cui gli artisti conferiscono forma con convincente plasticismo.
Con le variazioni di Niccolò Paganini su un tema di Rossini il violoncellista ha mostrato, col proprio strumento, le sue doti di giocoliere (Artist: letteralmente: artista da circo o di varietà) ed ha fatto mozzare il fiato presentando le virtuose trasformazioni di un tema del canto popolare.
Con la Sonata di Johannes Brahms i due musicisti hanno offerto agli spettatori l’opera con le maggiori pretese musicali di questo concerto.
Fluenti e melodici temi, insieme a meravigliose variazioni di suono in un movimento fortemente incalzante hanno caratterizzato il gioco d’alternanza, intenso e carico d’espressione, dei due artisti.
Persino lo spigoloso e vigoroso finale si è trasformato in un’esperienza musicale emozionante, che è riuscita a tenere gli ascoltatori ancora per poco sotto controllo, prima che cominciassero ad applaudire entusiasti e che assistessero all’esecuzione di pezzi fuori programma di Saint Saëns e Vivaldi.
di Angelica Kannenberg
Wolfsburger Nachrichten del 21 giugno 2006